AIT MHAMED OU ALI SAADIA, un nome, un volto, una storia da raccontare. Ciò che a noi interessa, però, è chi è Saadia e quale è il cammino che l’ha portata nelle aule di Fondazione ITS Albatros.
<<Sono arrivata in Italia 13 anni fa, avevo 12 anni e non parlavo una parola di italiano. Come ben potete immaginare, i miei primi anni sono stati più che difficili: nonostante fossi già “grande”, mi iscrissero in V elementare e ogni mattina entravo in classe con la consapevolezza di dovermi impegnare dieci volte più degli altri. Mi sentivo come un pesce rosso in boccia: attorno a me l’acqua era un fiume in piena di parole che mi investivano e che le mie orecchie udivano, ma il mio cervello faticava a comprendere. Non mi sentivo sola, ma fu un anno complicato che fortunatamente mi portò velocemente alle scuole medie, dove mi integrai facilmente perché l’impegno nell’imparare l’italiano iniziava a portare i suoi frutti, anzi ero talmente felice di apprendere nuove lingue che scelsi di proseguire gli studi optando per il liceo Linguistico Archimede, salvo comprendere che le mie basi di italiano non erano ancora talmente solide da consentirmi di stare al passo con i miei compagni. Completai quindi il secondo anno e decisi di trasferirmi all’IIS Antonello indirizzo Pasticceria, per terminare il percorso di studi. Furono i tre anni più belli della mia vita! Eravamo tutti uguali, nessuna distinzione, ciò che magari faceva la differenza era chi studiava di più e chi meno, ma nel “gruppo” questo non contava.
Saadia inizia così il racconto del suo arrivo in un Paese straniero in cui è giunta con una valigia carica di sogni e obiettivi da realizzare, tutti egualmente importanti, anche se molti di essi nel tempo si sono evoluti, modificati, adattati al suo divenire “donna”, come ad esempio il sogno di lavorare all’interno del Parco Euro Disney Paris, impedito da cavilli burocratici. Ma Saadia non è una che molla facilmente, quindi si rimbocca le maniche e venuta a conoscenza del Corso ITS Albatros “AGRIFOOD MADE IN ITALY” per “Tecnico superiore responsabile delle produzioni e delle trasformazioni agrarie, agroalimentari e agroindustriali”, si pone una semplice domanda: perché no? E si lancia in questa nuova avventura dove ritrova lo stesso spirito di corpo dei suoi “tempi d’oro” con i ragazzi e dove scopre che gli Istituti Tecnici Superiori, sono tutt’altro che un “ripiego”, impara che si tratta di enti formativa che offrono una serie di molteplici opportunità a chi vuole coglierle ed così che Saadia sceglie di portare avanti il proprio obiettivo: creare una commistione di culture e sapori portando in Sicilia un pizzico della sua Terra natia.
A darle l’occasione di farlo, fra le numerose Aziende partner della Fondazione Albatros, è stata Miscela d’Oro dove Saadia ha svolto il proprio stage seguita dal mastro pasticcere Lillo Freni che le ha fatto da mentore e da cui, l’allieva, ha << imparato tante cose, dato che il maestro Freni ha studiato anche chimica, materia fondamentale per chi ama la pasticceria, ed è stato prodigo di consigli ma al tempo stesso mi ha lasciata libera di sperimentare ed è così che mi è venuta l’idea di realizzare alcune “chicche” della produzione dolciaria Africana rivisitate in chiave siciliana >>.
Tre delizie che costituiranno anche il tema centrale del project work che la studente sta portando avanti insieme al professor Salvo di Bella che l’ha assistita passo, passo in questa sfida gastronomico-culturale: le Marocchine (una sorta di bon bon di pasta di mandorle, ma… senza mandorle, dove gli ingredienti principali sono semola di grani siciliani, cocco rapè e aromi vari; Petit Sablè, biscottini dalla foggia arabeggiante i cui ingredienti restano avvolti da un velo di mistero e il Corno di Gazzella, una cornucopia di pasta frolla sottilissima con all’interno un ripieno di pasta di mandorle e confetture, oltre ad un piccolo ingrediente segreto…
Una scelta coraggiosa, quella di dedicarsi ad un mestiere che per sua stessa ammissione, ha per lei delle limitazioni insuperabili per via della sua fede mussulmana: <<Ci sono due cose che il mio Credo proprio non ammette dal punto di vista alimentare, il maiale e ogni tipo di bevanda alcolica. Diciamo che per il primo ingrediente non ci sono problemi, per il secondo, invece, capita spesso che durante la preparazione di un dolce io debba ricorre a… un assaggiatore personale! Devo dire, però, che sino ad oggi i miei colleghi si sono sempre prestati volentieri>>.
Sorride timida Saadia, ma il suo è uno di quei sorrisi che partono dal cuore e arrivano dritti agli occhi che risplendono come stelle nere in un cielo terso e a noi non resta che farle i nostri migliori auguri affinché i suoi sogni diventino al più presto una realtà altrettanto splendente.


